Oggetto: spazi aperti
Caro Lex,
non ho sonno, eppure dovrei essere stanca. Oggi ho sostenuto ben quattro colloqui. L’ultimo è stato un vero disastro: mi sono ritrovata a tu per tu con uno spregevole misogino che non ascoltava una parola e commentava il mio curriculum ad alta voce. Da cosa deriva la sua stravagante passione per lo yoga? – mi ha chiesto ironicamente senza neanche preoccuparsi di approfondire il discorso circa il mio stage di un anno presso la scuola media statale – perché ha ritenuto opportuno aggiungere questo tipo di informazione? Non ho risposto subito. Spero tanto di non essere rimasta a bocca aperta. Ma te lo immagini? Credo di averlo, invece, fissato incredula. Mi sono sentita presa in giro, per non dire la parolaccia che già immagini. Perché ogni persona possiede un lato spirituale – ho risposto decisa, già sapendo l’esito di quella conversazione spiacevole.
Mi sono sentita i suoi occhi addosso; avevo la sensazione che mi stessero facendo una radiografia. Non indossavo nulla che potesse essere interpretato come indecoroso – lo sai quanto questo mi spaventa – eppure mi sentivo a disagio come se fossi nuda davanti a lui. Forse sono anche arrossita, o forse è stata solamente una mia impressione. Non ci crederai ma mi è venuto da piangere. Ho soffocato le lacrime a stento. Cercavo di distrarmi sul paesaggio oltre la sedia di pelle e la sagoma inquietante che continuava a sfogliare freneticamente i fogli. Una mosca batteva disperata sui vetri della finestra, così la mia tristezza è ritornata. L’insetto non riusciva a trovare una via d’uscita e camminava sui vetri trasparenti che la illudevano mostrandole gli spazi aperti inaccessibili e irraggiungibili. Ho provato pietà per quella creatura che non si arrendeva: volava più in alto e sbatteva di nuovo, scivolava in basso e colpiva la superficie invisibile che la ingabbiava dentro alla stanza e anche io mi sentivo prigioniera. Grazie, le faremo sapere – ha interrotto la voce fastidiosa del mio interlocutore. Ho ringraziato e me ne sono andata.
Tu che mi racconti di bello? Non ho avuto nemmeno il tempo di visitare il tuo nuovo sito. Sono davvero imperdonabile…
È facile immedesimarsi in questa lettura.
Davvero? Mi hai scritto una cosa bellissima ! Grazie
Credo di non essere l’unica a pensarlo; perché sono “sensazioni” comuni e frequenti nella vita reale. Grazie a te.
A volte, invece, mi pare che nessuno ci faccia caso. Menomale che non sono l’unica 😀